"Quando esco
di casa e vedo una città sporca ci resto male. Se da sempre si dice che una
persona è come tiene la sua auto, o che il suo modo di vestire rispecchia il
suo modo di essere (in barba al vecchioadagio per cui “l’abito non fa il
Monaco”), penso che una città parla di chi la abita. Abitiamo luoghi che ci
abitano e trasformiamo l’ambiente rendendolo il più simile possibile alla
nostra psiche, alla nostra anima.
Allora pensare a
cittadini con un’anima sporca e indifferenziata come i propri rifiuti, pensare
ad un’animache non ricicla che non usa riconvertire le sue risorse, pensare a
un’anima indifferente alle sue ferite e alle sue distrazioni, mi duole. Duole
pensare che l’uomo è così poco attento alla sua anima.
Molto spesso in
psicoterapia per prendersi cura della propria psiche/anima si agisce prima su
di un oggetto esterno. Si aggiusta una porta per tarare le proprie aperture
relazionali, si prepara un pranzo per testare la propria capacità di “nutrire”
se e gli altri, si fanno le pulizie di pasqua per riassettare le lunghe fatiche
invernali che la nostra psiche ha cumulato. Le nostre azioni verso il mondo “la
fuori” ci parlano delle nostre premure verso il mondo “qua Dentro”.
Una città sporca
ci dice che siamo abitati da azioni di lordura e una cittadinanza lorda è
quella di cui faccio parte.
Allora una mattina
mi sono detto, non basta evitare di sporcare voglio cercare di pulire,
riciclare, riutilizzare ordinare. Poi penso che sarà tutto inutile e che da
solo, con il poco tempo che mi resta dal lavoro e dalle incombenze giornaliere
non potrò fare altro che raccogliere una cartaccia e buttarla nell’apposito
contenitore.
Tempo buttato caro
Uomo. Laddove tu levasti la carta il giorno precedente oggi ne trovi due. MA io
con pazienza ho raccolto una delle due cartacce e l’ho buttata nell’apposito
contenitore. Così il dì seguente. Mi è sembrata una lotta impari, mi è sembrato
che la sporcizia, l’immondizia, aumentasse, quasi fossi Io a generarla con
quell’azione di riassetto urbano.
Sono passati mesi
da quando ho deciso di raccogliere una cartaccia al giorno e mi accorgo che la
città è sporca, che le elezioni portano ulteriori cartacce, da evitare di
gettare per non essere tacciati di boicottare quello o quell’ altro candidato,
che l’immondo che produciamo ci rende immondi-zia. Non ho risolto nulla e
questa è una certezza. “La Fuori” è sempre tutto uguale.
Poi ho volto lo
sguardo “qua Dentro”. Dentro di me. Ho osservato le mie ansie, le mie paure e
rabbie, i miei affetti. Con lo sguardo di chi osserva il lungo lavoro dopo aver
ristrutturato una stanza della casa, mi sono trovato sorpreso di quanto fosse
cambiata. Avevo ora chiaro in testa dove avevo riposto l’ansia, osservavo la
paura sul secondo scaffale in alto a destra, gli affetti intorno al tavolo, i
conflitti con mia moglie in libreria e le mie fragilità sulla scrivania.
Allora compresi
che se non avevo ottenuto alcun risultato sulla mia città, se i luoghi che
abito insieme agli altri non erano più puliti lo erano i luoghi che mi abitano.
Tali luoghi erano più ordinati, più comprensibili e fruibili, riutilizzabili e
leggibili. Al fallimento “la Fuori” corrispondeva un successo “qua Dentro” e mi
son detto:”Pulire la città levando una carta al giorno è un atto di profondo
egoismo, è un atto di chi fa solo gli affari suoi e ne ha un ritorno personale,
un atto che non ha utilità per gli altri e per la città ma funziona per la
città che mi abita… la mia anima”.
Quindi dico a chi
abita la città, a chi abita Gaia, la Terra, potrebbe raccogliere una carta al
giorno e riporla nell’apposito contenitore, questo non porterà miglioramenti e
pulizia sulla città ma ne porterà sulla qualità della nostra vita interiore.
Così facendo, se ognuno si prende cura della sua anima, se una cittadinanza
intera, un popolo fa della città il simbolo della sua anima e riassetta un
piccolo pezzo al giorno avremo una popolazione più equilibrata
psicologicamente, più capace di dialogo, più capace di valorizzare le sue risorse
e sostenere le sue fragilità.
Questi traguardi
raggiunti da uno solo rendono la sua anima più serena, ma se raggiunti da
un’intera popolazione, questa sarà composta di anime serene ma abiterà senza
rendersene conto un ambiente non più lordo.
"Raccogliere
una carta al giorno leva lo psicologo di torno".
LUB